Coronavirus, Paolo Slongo: “Difficile lavorare senza certezze, stimiamo ritorno alle corse a fine maggio”

Calendario stravolto significa anche preparazione stravolta. Una conseguenza logica, ma che al momento ruota intorno alla grande difficoltà di non sapere quali sono le reali conseguenze di questi stravolgimenti. Attualmente infatti nessuno sa realmente quando si tornerà a correre come il calendario sarà (ri)costruito, dopo le numerose corse già annullate, quando si potrà farlo. Lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus rende necessario riprogrammare tutto, a partire ovviamente dall’allenamento, ma il problema maggiore in questo momento è che non non è dato sapere per quando. E questo ovviamente è una difficoltà nella difficoltà (senza voler entrare ora nel merito del fatto che ci sono corridori che non possono allenarsi, come in Spagna).

Quella attuale è dunque una condizione complicata da gestire per squadre e corridori, con gli allenatori e i preparatori atletici che devono cercare da inventarsi qualcosa. Se alle prime corse saltate si è potuto cercare di ovviare cambiando corse, ora è ormai impossibile, così come non è possibile attualmente neanche pensare di organizzare un ritiro in altura, né a livello personale né di squadra perché sono proibiti sia gli spostamenti che gli assembramenti, ormai non solo in Italia.

È Paolo Slongo, il coach di fiducia di Vincenzo Nibali con il quale si è trasferito quest’anno alla Trek – Segafredo, a raccontare le difficoltà di questa situazione, che colpisce anche psicologicamente: “Non avendo orizzonti sicuri è dura lavorare – analizza per la Gazzetta dello Sport – Anche a livello mentale per i corridori non sarà facile”.

Impossibile al momento anche riuscire ad immaginare i lavori specifici a cui affidarsi: “Finché non avremo un calendario certo dovremo considerare questo come un periodo di transizione che comunque influirà su tutto il resto della stagione. Gli allenamenti saranno basati sul fondo e sul medio, più la forza con gli sprint o le SFR. Non si faranno esercizi di alta intensità, soglia o fuori soglia”.

I ragionamenti comunque al momento si basano su previsioni per le quali lo stop alle corse potrebbe sostanzialmente durare per altri due mesi: “Stimiamo, in base ai dati scientifici che abbiamo in mano, che si possa tornare a correre tra fine maggio e giugno. Però bisogna vedere cosa succederà negli altri Paesi, che rispetto a noi sono indietro di almeno quindici giorni. E non mi pare neppure che tutti abbiano preso misure giuste e rigorose come l’Italia. Ma questo è solo un parere. Necessario comunque rallentare la preparazione. Anzi, bisogna fare regredire la forma o mantenerla, ma senza esagerare”.

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